Messico, Caraibi.
Penisola dello Yucatan, Riviera Maya, Akumal
Stato di Quintana Roho
Lo Yucatan, che da il nome alla penisola, è uno
stato posto nella parte sud orientale del Messico, una delle aree più prospere
della civiltà Maya.
Se questo mi era noto, sicuramente non
lo era il fatto che al di sotto dello Yucatan è nascosto un enorme cratere di
impatto con un asteroide, molto probabilmente una delle cause dell’estinzione
dei dinosauri. La forma circolare è a cavallo tra il terreno e il mare, ben
visibile dalle foto satellitari.
I Caraibi sono sicuramente una tra le mete
preferite per il mare, le spiagge di sabbia finissima e corallina, le
immersioni.
Questa meta è la sterza dei nostri
annuali viaggi primaverili, ma rappresenta il primo di una tradizione che
insieme ai nostri amici sub abbiamo instaurato a partire dal 2002. Almeno per
me e Anna è stato il primo effettuato sul “nuovo continente”, e devo dire anche
molto emozionante.
Il volo di andata, fatto a bordo di un
Boeing 767, è durato circa 13 ore, senza scalo da Roma Fiumicino a Cancun, dopo
aver sorvolato la mitica Cuba. L’atterraggio notturno è stato seguito da tutti i passeggeri attraverso una telecamera esterna, cosa che ha reso senz’altro
avvincente l’operazione.
Presi i bagagli senza alcun problema, dall’aeroporto
abbiamo quindi raggiunto l’Akumal Beach Resort del nostro tour operator Eurotravel,
percorrendo in pulman un centinaio di chilometri.
In lingua Maya Akumal significa “luogo
delle tartarughe”, e devo dire che nelle nostre immersioni ne abbiamo viste
diverse. Ma splendida è anche la sua spiaggia bianco-rosata e assolata; il colore è significativo della presenza di
corallo, ed è per questo che anche nelle ore più calde si può camminare
tranquillamente a piedi nudi sulla sabbia, senza timore di scottarsi.
Il mare
L’impressione è di avere poca trasparenza sotto riva, cosa
questa molto probabilmente dovuta al rimescolio della sabbia.
La presenza di pesce di grossa taglia
anche a breve distanza dalla costa ci dimostra che siamo in un mare ancora
splendido: tartarughe, aquile di mare, grande barracuda e trigoni sono solo
alcune delle specie che si vedono più spesso.
Una nota di colore. Essendo a un “tiro
di schioppo” dagli USA, queste località e quindi i resort, sono a uso e consumo
degli americani, che qui trovano tutte le comodità (e i vizi) a loro familiari,
come ad esempio il bar sempre aperto, con tutti gli alcolici a portata di
...bocca!
Ovviamente non può mancare il “margaritha”,
aperitivo molto apprezzato prima della cena in un tipico ristorante messicano
anche da tutto il nostro gruppo, tanto che si faceva a gara per contendersi i
due aperitivi delle ragazze che, ovviamente, rifiutavano di bere! Non poteva
mancare un’ottima carne alla brace, scambiata per la sua tenerezza con il burro
danese!
Un
piccolo aneddoto per ricordare anche il grande barracuda oceanico, splendido abitante di questo mare, del quale purtroppo
non ho foto scattate su questo sito. Del nostro gruppo
ha fatto parte per la
prima volta anche una carissima amica di mia figlia Francesca, Valentina.
Durante uno snorkeling ho portato Valentina a vedere il luogo dove tutti i
giorni faceva tappa un grande barracuda, sperando di incontrarlo.
Fortunatamente era li, quasi immobile a un metro dalla superficie. Ci siamo
avvicinati lentamente per non metterlo in fuga ma anche per non destare le sue
reazioni (avevo detto a Valentina che era innocuo...).
A fermare il ricordo non fu tanto la
battuta di Valentina sulla pericolosità del barracuda, quanto il fatto che il
giorno prima della nostra partenza non lo ritrovai al solito posto: non posso
dire con certezza che fosse lui, ma ne ritrovammo uno sulla riva, abbandonato,
probabilmente ucciso durante una battuta di pesca...
Come forse si può intuire, questo è un viaggio sub che, per la
natura del posto, si presta ad essere anche molto escursionistico.
Tulum
Famosissimo
sito archeologico, fu la prima città ad essere avvistata dagli spagnoli al loro
arrivo sulla penisola dello Yucatan. Tulum – di cui Akumal fa parte – è l’unico
sito archeologico che si affaccia sul mare.
Il ricordo che ho di questa località è
in particolare l’ingresso al sito archeologico che offre una panorama
spettacolare: affacciata sul mare azzurro dei Caraibi, sorvolata dai pellicani
che in distanza assomigliano a uccelli preistorici, e frequentata da
un’innumerevole quantità di iguane sempre a caccia di fiori di ibisco.
Stagliato sull'orizzonte marino appare El
castillo, l’edificio
più importante del sito.
I Cenotes rappresentano una novità assoluta per
noi subacquei. Nascosti nella jungla, sono aperture nel terreno di origine
calcarea, di forma quasi sempre circolare dalle quali si accede a canali
d’acqua dolce sotterranei.
Sono in effetti sprofondamenti delle volte sotto le quali
scorrono i fiumi d’acqua. Immergersi in questi canali è affascinante perché si
ha la sensazione di nuotare nel vuoto: non c’è nulla che segnali lo scorrere
dell’acqua. Le stalattiti e le stalagmiti disegnano scenografie artistiche.
Canali e grotte all'interno del percorso dei Cenotes |
Cobá Per chi come noi farà una vacanza
localizzata sulla Riviera Maya, Cobá rappresenta senz’altro un’ottima occasione
per visitare un altro sito archeologico a poca distanza dal mare (40km). Le sue piramidi rappresentano quello che
a poca distanza ha reso nota la città di Chichen Itza sono meta dei viaggi
turistici di massa.
Cobá, antica città sepolta in parte dalla jungla, ha tutte
le caratteristiche degli altri siti storici: i luoghi di culto, i campi da
gioco della palla (dove si cercava di far entrare la palla attraverso un anello
di metallo posto su una parete obliqua, colpendolo solo con le anche) e le
piramidi. Molte parti dell’area sono sempre a rischio di essere “risucchiate”
dalla vegetazione, che per secoli ha nascosto queste meraviglie, quando gli
spagnoli, dopo aver conquistato la popolazione indigena, posizionarono i nuovi
insediamenti al di fuori di questi siti.
Xel-Ha’, il parco acquatico vento e pioggia
Sul limitare della laguna, dove le acque si mischiano con il mare, è posta una passerella a mo di ponte mobile che abbiamo attraversato sotto una fitta pioggia e un forte vento.
Alcune immagini delle immersioni in mare