domenica 11 febbraio 2018

2002 - MESSICO - Akumal


Messico, Caraibi.

Penisola dello Yucatan, Riviera Maya, Akumal

Stato di Quintana Roho

Lo Yucatan, che da il nome alla penisola, è uno stato posto nella parte sud orientale del Messico, una delle aree più prospere della civiltà Maya.

Se questo mi era noto, sicuramente non lo era il fatto che al di sotto dello Yucatan è nascosto un enorme cratere di impatto con un asteroide, molto probabilmente una delle cause dell’estinzione dei dinosauri. La forma circolare è a cavallo tra il terreno e il mare, ben visibile dalle foto satellitari.

I Caraibi sono sicuramente una tra le mete preferite per il mare, le spiagge di sabbia finissima e corallina, le immersioni.

Questa meta è la sterza dei nostri annuali viaggi primaverili, ma rappresenta il primo di una tradizione che insieme ai nostri amici sub abbiamo instaurato a partire dal 2002. Almeno per me e Anna è stato il primo effettuato sul “nuovo continente”, e devo dire anche molto emozionante.

Il volo di andata, fatto a bordo di un Boeing 767, è durato circa 13 ore, senza scalo da Roma Fiumicino a Cancun, dopo aver sorvolato la mitica Cuba. L’atterraggio notturno è stato seguito da tutti i passeggeri attraverso una telecamera esterna, cosa che ha reso senz’altro avvincente l’operazione.

La spiaggia dell'Akumal Beach Resort
Presi i bagagli senza alcun problema, dall’aeroporto abbiamo quindi raggiunto l’Akumal Beach Resort del nostro tour operator Eurotravel, percorrendo in pulman un centinaio di chilometri.

In lingua Maya Akumal significa “luogo delle tartarughe”, e devo dire che nelle nostre immersioni ne abbiamo viste diverse. Ma splendida è anche la sua spiaggia bianco-rosata e assolata;  il colore è significativo della presenza di corallo, ed è per questo che anche nelle ore più calde si può camminare tranquillamente a piedi nudi sulla sabbia, senza timore di scottarsi.


Il mare

La colorazione rosa dell'acqua sotto riva
L’impressione è di avere poca trasparenza sotto riva, cosa questa molto probabilmente dovuta al rimescolio della sabbia. 
La presenza di pesce di grossa taglia anche a breve distanza dalla costa ci dimostra che siamo in un mare ancora splendido: tartarughe, aquile di mare, grande barracuda e trigoni sono solo alcune delle specie che si vedono più spesso.

Una nota di colore. Essendo a un “tiro di schioppo” dagli USA, queste località e quindi i resort, sono a uso e consumo degli americani, che qui trovano tutte le comodità (e i vizi) a loro familiari, come ad esempio il bar sempre aperto, con tutti gli alcolici a portata di ...bocca!

Ovviamente non può mancare il “margaritha”, aperitivo molto apprezzato prima della cena in un tipico ristorante messicano anche da tutto il nostro gruppo, tanto che si faceva a gara per contendersi i due aperitivi delle ragazze che, ovviamente, rifiutavano di bere! Non poteva mancare un’ottima carne alla brace, scambiata per la sua tenerezza con il burro danese!
Un piccolo aneddoto per ricordare anche il grande barracuda oceanico, splendido abitante di questo mare, del quale purtroppo non ho foto scattate su questo sito. Del nostro gruppo

Gli amici dei viaggi sub
ha fatto parte per la prima volta anche una carissima amica di mia figlia Francesca, Valentina. Durante uno snorkeling ho portato Valentina a vedere il luogo dove tutti i giorni faceva tappa un grande barracuda, sperando di incontrarlo. Fortunatamente era li, quasi immobile a un metro dalla superficie. Ci siamo avvicinati lentamente per non metterlo in fuga ma anche per non destare le sue reazioni (avevo detto a Valentina che era innocuo...).
A fermare il ricordo non fu tanto la battuta di Valentina sulla pericolosità del barracuda, quanto il fatto che il giorno prima della nostra partenza non lo ritrovai al solito posto: non posso dire con certezza che fosse lui, ma ne ritrovammo uno sulla riva, abbandonato, probabilmente ucciso durante una battuta di pesca...



Come forse si può intuire, questo è un viaggio sub che, per la natura del posto, si presta ad essere anche molto escursionistico.

Tulum  
Famosissimo sito archeologico, fu la prima città ad essere avvistata dagli spagnoli al loro arrivo sulla penisola dello Yucatan. Tulum – di cui Akumal fa parte – è l’unico sito archeologico che si affaccia sul mare. 


Tulum - Ipellicani in volo sopra al Castillo


Il ricordo che ho di questa località è in particolare l’ingresso al sito archeologico che offre una panorama spettacolare: affacciata sul mare azzurro dei Caraibi, sorvolata dai pellicani che in distanza assomigliano a uccelli preistorici, e frequentata da un’innumerevole quantità di iguane sempre a caccia di fiori di ibisco. Stagliato sull'orizzonte marino appare El castillo, l’edificio più importante del sito.









I Cenotes rappresentano una novità assoluta per noi subacquei. Nascosti nella jungla, sono aperture nel terreno di origine calcarea, di forma quasi sempre circolare dalle quali si accede a canali d’acqua dolce sotterranei.

Sono in effetti sprofondamenti delle volte sotto le quali scorrono i fiumi d’acqua. Immergersi in questi canali è affascinante perché si ha la sensazione di nuotare nel vuoto: non c’è nulla che segnali lo scorrere dell’acqua. Le stalattiti e le stalagmiti disegnano scenografie artistiche.


...sembra di nuotare nel vuoto...
Canali e grotte all'interno del percorso dei Cenotes


E’ un ambiente straordinario ma anche pericoloso per chi volesse effettuare un’immersione senza guida o senza seguire le indicazioni che segnalano i “sentieri” dai quali non si deve uscire. Il rischio è di trovarsi in un labirinto infinito e sommerso. I pesci d’acqua dolce che incontriamo sembrano quasi interessati a seguire i nostri spostamenti.


Cobá      Per chi come noi farà una vacanza localizzata sulla Riviera Maya, Cobá rappresenta senz’altro un’ottima occasione per visitare un altro sito archeologico a poca distanza dal mare (40km). Le sue piramidi rappresentano quello che a poca distanza ha reso nota la città di Chichen Itza sono meta dei viaggi turistici di massa.

Cobá, antica città sepolta in parte dalla jungla, ha tutte le caratteristiche degli altri siti storici: i luoghi di culto, i campi da gioco della palla (dove si cercava di far entrare la palla attraverso un anello di metallo posto su una parete obliqua, colpendolo solo con le anche) e le piramidi. Molte parti dell’area sono sempre a rischio di essere “risucchiate” dalla vegetazione, che per secoli ha nascosto queste meraviglie, quando gli spagnoli, dopo aver conquistato la popolazione indigena, posizionarono i nuovi insediamenti al di fuori di questi siti.

Xel-Ha’, il parco acquatico vento e pioggia

Ci siamo molto divertiti a nuotare nelle sue acque dolci di questo parco. 

Sul limitare della laguna, dove le acque si mischiano con il mare, è posta una passerella a mo di ponte mobile che abbiamo attraversato sotto una fitta pioggia e un forte vento.  






Alcune immagini delle immersioni in mare








































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