Dopo 6 anni trascorsi a
Bologna, questa ha rappresentato la prima vacanza trascorsa insieme agli amici
di sempre, Paolo e Rossella, al mio rientro a Roma con la famiglia. Sono i
primi 13 giorni di agosto, passati a Capo Comino nella zona di Sena e sa Chitta.
Capo Comino è quasi al
centro della costa orientale della Sardegna, ed è parte del comune di
Siniscola. La località è famosa per le sue dune di sabbia, sulle quali sono
state girate alcune scene del film “Travolti da un insolito destino nell’azzurro
mare d’agosto”, e perché sulla sua spiaggia si depositano i resti della
“posidonia
oceanica” strappata dal moto ondoso. Questi depositi sono rigorosamente
preservati, in quanto habitat di numerose specie faunistiche e microorganismi.
La presenza della posidonia oceanica è ovviamente indicativa della qualità
delle acque marine di quest’area.
A
300 metri dalla spiaggia denominata “degli olandesi” (che gestivano una serie di
barche a vela e windsurf), è ancora oggi
possibile vedere i resti sommersi di un aereo da caccia francese Chance
Vought F4U Corsair.
Secondo
le informazioni rilevate in internet, l’aereo si inabissò nel 1963 probabilmente a causa di un’avaria, e fu
poi trascinato sotto costa dalle reti di un peschereccio.
Le immagini da me riprese sono state fatte durante lo snorkeling
con la mia prima fotocamera impermeabile fino a 5 metri di profondità, modello “usa e getta”, comprata per l’occasione.
Come si può vedere dalle immagini, le ali del relitto sono
ricoperte quasi completamente dalla sabbia, ma la carlinga e l’abitacolo sono
ben visibili, anche se diverse parti sono state rimosse nel tempo.
Probabilmente l’aereo era a 5 - 6 metri dalla superficie, perché in apnea ero riuscito appena a toccarlo e non credo sarei stato in grado di
scendere ancora oltre.
Ma stiamo descrivendo l’epilogo di una storia vecchia e forse il
prologo di una storia nuova: è l’ultimo anno prima di iniziare l’avventura
della subacquea...
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